| Già da qualche giorno Zer viveva nel dormitorio della scuola. Aveva scelto di persona la sua stanza, vi si era sistemato, lasciando libero il posto per il compagno con cui l'avrebbe divisa. Non aveva molte cose con se, pochi oggetti, pochi vestiti, non gli era stato difficile trovare un posto preciso per tutte quelle cose, senza invadere la camera.
Non aveva ancora incontrato nessun altro studente. Mangiava da solo, andava in biblioteca a leggere, girava per la scuola, faceva quello che doveva fare. Di tanto in tanto si fermava a parlare con qualche inserviente, gli unici esseri viventi che incontrava.
Per ora gli stava bene vivere in quel modo, ma iniziava a chiedersi se quella situazione sarebbe cambiata prima o poi.
Quella mattina gironzolava nell'ingresso della scuola. Aveva preso in prestito un libro dalla biblioteca, un romanzo, niente di impegnativo, e si era seduto sui grandi gradini fuori dal portone. L'aria era fresca, pulita e tirava un leggero venticello, per questo motivo non aveva bisogno di indossare la sua mascherina, così se l'attaccò ad un passante dei jeans.
Ogni tanto alzava lo sguardo, aspettandosi di ritrovarsi davanti qualcuno che non conosceva la cui età non fosse troppo diversa dalla sua. Ma non c'era nulla che variasse la monotonia di quelle giornate. Si chiedeva quando sarebbero iniziati ad arrivare nuovi studenti, visto che, a quanto ne sapeva, le lezioni stavano quasi per iniziare.
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