S.F.H.O.T. { School For Heroes Of Tomorrow

Monochrome, 10 settembre, aurora

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Role privata tra Jeremiah Horne e Samuel Scowcroft


Jeremiah Horne

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Non aveva voglia di dormire. Lo aveva fatto fin troppo.
Era arrivata proprio la sera prima all' accademia e già si sentiva fuori luogo. Il suo entusiasmo era pari a 0, ma neanche lei sapeva veramente come definirsi in quel momento. Il letto le sembrava scomodo e la stanza troppo grande per lei. Non aveva neanche badato troppo a spogliarsi prima di infilarsi a letto poichè la stanchezza era davvero troppa, e la voglia di chiudere gli occhi e scacciare i pensieri era davvero grandissima. Non volle interrogarsi su quale sarebbe stato il suo futuro a quella scuola: sapeva che il solo pensarci l' avrebbe portata a tormentarsi e tormentarsi ancora e poi ancora. Non era nei suoi programmi. Purtroppo però quel sonno non durò troppo e all' alba Jeremiah era già in piedi, o meglio, distesa sul suo letto con lo sguardo perso nel vuoto del soffitto con la mente piena di niente. Forse avrebbe dovuto essere più emozionata dopo quel suo arrivo, ma adesso provava solo un disagio e un incompletezza che non sapeva colmare. Forse era quella la sua emozione tramutatasi in preoccupazione. Le stomaco le si stringeva leggermente e le causava quel classico stato che le chiudeva lo stomaco nei momenti critici, importanti ed emozionanti..forse allora anche preoccupanti. Il suo sguardo era davvero vuoto. Di che colore fosse il soffitto e le pareti Jey non lo sapeva. Non sapeva neanche di che colore fossero le coperte, la stanza, i suoi vestiti. Spesso dimenticava anche di che colore fossero i suoi capelli, ma poi ripensando ai giorni felici ricordava quel nero intenso e corvino. Nonostante ciò però temeva che quel colore fosse cambiato, anche di poco.
Schioccò la lingua e il rumore dipinse la parete regalandole i confusi contorni. Non sapeva che ore fossero, ma doveva essere l' alba. Non riusciva però a restarsene a letto, e così tastando tutti i mobili e scioccando la lingua con forza riuscì a dirigersi verso il bagno, attraversando quella camera sconosciuta. Avrebbe dovuto farci l' abitudine

[...]

Uscì dall' accademia senza troppa difficoltà, anche se era presto e non c'era nessuno tra i corridoi. Non sapeva cosa fare e forse allenarsi non sarebbe stato male. Per questa ragione si diresse verso il bosco. Forse avventato penserete, per una cieca; ma vi ricordo che c'è una ragione se Jeremiah Horne era a quella scuola.
School for Heroes of Tomorrow.
Can I become an hero?
Si chiedeva questo Jey mentre camminava tra gli alberi sempre più diretta, fino a piegarsi , portare le mani per terra, e realizzare un complicato salto. Forse quei rami le sarebbero tornati utili per allenarsi un pò. Il bosco era silenzioso..un pò come Jeremiah.




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Parlato
Pensato
Narrato


Era presto, troppo presto, Samuel si svegliò dal suo sonno, aveva dormito per troppo tempo, aveva passato gli ultimi giorni facendo le classiche cosa da Umano: Mangiare, Dormire, Bere, Dormire, Andare in bagno e ritornare a Dormire, per lui gli Umani erano affascinanti, ma anche molto monotoni, almeno gli Umani "Comuni".
Il giovane Samuel ancora non sapeva cosa aspettarsi, Demoni provenienti da qualche strano pianeta di qualche remoto sistema Solare??? Esseri deformati??? Lui non sapeva ancora nulla.
Si alzò dal suo letto, e si incamminò verso l'armadio, non sapeva cosa mettersi, da quando si trovava sulla Terra indossava sempre la stessa maglietta con gli stessi Jeans scuri, e ritrovarsi con un'Armadio provvisto di Abiti differenti lo spiazzò.
Iniziò a scavare tra gli abiti, e trovò una divisa, la stessa che gli venne consegnata appena entrato nella struttura.
Prese una Camicia Bianca, una Cravatta Nera, un pantalone Grigio e un Maglione Blu, tutto abbinato alle sue solite Converse Nere.
Con il suo Aspetto da "Umano comune", uscì dalla stanza, e si incamminò per i vari corridoi che la struttura offriva, e in meno di 5 minuti riuscì ad uscire da quel - Almeno per lui- Labirinto.
Appena arrivato all'entrata, era titubante, non sapeva se uscire fuori o restare dentro e continuare la sua Lettura dell'Anatomia degli Anfibi, ma dopo qualche secondo di riflessione, rinunciò alla sua lettura, e scelse la via dell'esplorazione! e come prima tappa il Bosco fuori dalla Scuola era Perfetto! perciò si precipitò in quel bosco in cerca di qualcosa.
Arrivato oramai in una fitta Boscaglia, iniziò a guardarsi intorno, notò alberi molto alti, come quelli della sua terra natia, ma decisamente molto più piccoli, poi la sua attenzione si spostò su una figura che si muoveva tra i rami più alti, un bellissimo esemplare di Corvo nero come la Pece, e ciò piaceva a Samuel tanto da seguire il Corvo ancora più in profondità nel Bosco, ma per sua sfortuna un'albero si pose tra lui e il Corvo, procurando al giovane Samuel un'imbarazzante caduta, ma per fortuna nessuno era nei paraggi ad osservare quel quadretto.
Appena si rialzò notò che il suo Amico Corvo perse una Piuma di un Nero Corvino, e Samuel ne restò affascinato così tanto che iniziò a dare i primi cenni del suo potere, o per meglio dire, la prima volta che Samuel voleva utilizzare questa sua Caratteristica.
 
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Jeremiah Horne

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Alzò le braccia al cielo e si stirò ben bene e si concentrò sul silenzio tranquillo e rilassante del bosco. I suoni che un qualunque umano, o chi non possedeva il suo stesso potere, non poteva sentire, Jeremiah li avvertiva tutti quanti e le penetravano le orecchie. Per questo non le piaceva la confusione e la troppa gente. Le perforavano l' udito in maniera prorompente e terribile. Provò quindi sollievo nel sentirsi sola in quel bosco. O questo era quello che credeva. Chiuse gli occhi e allungò il collo alzando la testa per godersi la frescura del bosco e della sua atmosfera. Il sole non si era ancora alzato e il freddo cominciava a dissiparsi lentamente. Lo sentiva su tutti i pori della sua pelle super sensibile. Aveva perso la vista ma aveva saputo adattarsi, tanto che nessuno avrebbe mai sospettato della sua cecità se non fosse stata lei stessa a rivelarla. Inoltre il suo udito ..il suo radar. Aprì gli occhi e si concentrò su quelle silhouette senza colori, che disegnavano le alberi e le cime degli alberi dove dimorava probabilmente qualche volatile. Sentiva i loro cuoricini battere e pulsare tra le fronde, e poi ecco il battito d' ali della madre che torna al suo nido. Erano i suoni che Jeremiah riusciva a sentire. Chiuse allora gli occhi e tirò un sospiro concentrandosi. E poi il buio. Il buio più totale, e finalmente si sentì sicura. Quanto le sarebbe piaciuto tornare a vedere i colori del mondo, eppure la realtà era quella che era...e adesso il suo unico luogo dove trovar rifugio era proprio quel buio più totale..senza suoni..senza percezioni..senza niente. Si rilassò per un istante in quel momento idilliaco, ma qualcosa riuscì a spaccare il velo che era riuscita a creare nella sua testa. Un battito che faceva tremare la terra..per Jey si intende. Si chinò seduta e appoggiò una mano sul terreno per poi piegarsi ancor di più e ascoltarla lei stessa con il suo orecchio. Qualcuno si avvicinava e si muoveva. No erano due le presenze, ma una più forte e prorompente. Sembrava che a ogni passo dovesse frantumare il terreno. Poi si fermò, e l' unico suono che la ragazza potè sentire fu il di lui battere. Ora che si trovava fermo avrebbe avuto modo di avvicinarsi per poterlo "osservare". Si mosse a passi lenti, quasi impercettibili e muovendosi tra gli alberi potè sentire sempre più forte il suo respiro, il suo cuore, il suono delle sue mani sulla terra e il peso che il suo corpo esercitava su questa.
Quasi nascosta tra due alberi finalmente potè scorgere il giovane. Dalle ombre che vedeva non riusciva a capire quanti anni avesse, ma il battito cardiaco pareva essere più vigoroso. Era questo il modo con cui aveva imparato a riconoscere le persone senza ascoltare la loro voce.
Sapeva che restare lì a spiarlo non era buon cosa e soprattutto buona educazione, per questo uscì da dietro l' albero mostrandosi finalmente.
"Ehi"
Esordio non troppo curato ma fu la prima cosa che le venne in testa. Non era abile nelle relazioni.
"Mi stavi seguendo?"
La sua fu una domanda, non un accusa. Si morse la lingua e attese una chissà quale reazione.



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Parlato di Samuel
Parlato di Jeremiah
Pensato
Narrato


Quella Piuma, riusciva a suscitare in Samuel un'attrazione tale da risvegliare i suoi "Poteri" in un'attimo, ma questa volta era diversa, riusciva a controllare il suo potere, e per la prima volta sembrava piacergli.
Iniziò a scrutarla, a stringerla nel palmo della mano Destra, e poi d'un tratto, successe qualcosa, la sua Mano cominciò a colorarsi di un Grigio spento, simile al fumo di un sigaro, poi iniziarono a farsi strada tra la carne delle "punte" che dopo aver perforato la Pelle e aver raggiunto l'esterno, iniziarono a creare un Piumaggio di un Nero Corvino identico a quello della Piuma che si trovava chiusa nel palmo della sua mano.
Samuel era Stupito, aveva capito che era capace di controllare i suo "Potere", anche se in modo molto Basilare, e ciò lo rendeva Stupito e Felice, ed iniziò a Pensare.
Posso fare questo a comando?? Dannazione è una cosa Epica!!! Chissa quali materiali posso "Assimilare", forse anche il Diamante!!!
Ma questo suo pensiero fu stroncato da un mutamento inaspettato della situazione, appena girò il braccio di 180 gradi, notò che le sue Unghie erano diventate Nere, e appena aprì la mano, iniziarono a crescere, fino a raggiungere i 5 Centimetri di lunghezza, la piuma cadde dal palmo, dopo un lieve sobbalzo del Ragazzo.
Ma che Ca...
Il suo pensiero fu interrotto da una voce femminile.
Ehi!
Appena sentita la voce della Ragazza, Samuel iniziò a nascondere la mano dentro il Maglione Blu, e rispose
E-Ehi!!
Affermazione davvero sparata a caso, forse per l'agitazione, o forse perché le volte che Samuel aveva avuto una discussione con un'Umano potevano contarsi sul Palmo di una Mano.
Mi stavi seguendo?
Alla Domanda della Ragazza Samuel rispose con tono preoccupato, forse aveva paura che la ragazza potesse "vedere" la sua Mano.
C-Chi? Io?? N-No! Stavo solo seguendo un Corvo...
L'Imbarazzo del Ragazzo provocò un'aumento del Battito Cardiaco, che lui stesso percepita, poiché la sua mano "Mutata" si trovava proprio sul Cuore.
Il Ragazzo non Sapeva cosa Fare, e iniziò a Guardarsi intorno, e a respirare affannosamente.
 
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Jeremiah Horne

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Un primo approccio con un essere vivente dopo tanto tempo non sarebbe stato tanto male in fondo. Cosa le costava? E poi non aveva la più pallida voglia di restarsene per sempre in quell' accademia senza nemmeno avere una conoscenza. Non voleva far girar troppe voci sul suo conto, ne passare di bocca in bocca. Proprio non lo avrebbe sopportato..Meglio starsene per i fatti propri ma senza essere troppo in vista, e passare per "la ragazza solitaria senza amici, con le sue rare apparizioni". Forse però si stava facendo troppi problemi e troppi pensieri. Meglio lasciar perdere. In fondo cosa le costava fare una conoscenza? Di certo non l' avrebbe uccisa. Ci voleva ben altro per farlo.
Guarda che non ti mangia mica eh.. pensò avvicinandosi sempre più a lui.
Certo..siamo in una scuola per gente strana. Magari mi mangia davvero. Wow aggiunse poi facendosi spallucce da sola. In sintesi..se ne fregava.
E con quell' "Ehi" si scatenò l' inferno per il povero ragazzo. La sua figura si fece decisamente più nitida, poichè stava compiendo qualche gesto più avventato e veloce che falciava l' aria con un suono impercettibile che però l' orecchi di Jey riuscì a captare senza troppe difficoltà. La reazione di lui per certi versi la sorprese.
Il suo cuore prese a battere ad una velocità spropositata e il respiro si era caricato affannosamente.
Neanche fossi un mostro..accidenti
Era piuttosto agitato e l' inizio di quell' incontro non fu proprio il massimo.
Si avvicinò di qualche passo al ragazzo incrociando le braccia al petto, ma presto una mano dovette correre alla tempia, e una piccola smorfia si compose sul suo volto.
"Cavolo che casino stai facendo.."
Scosse poi la testa e si allontanò di un passo avvertendo subito un pò meno il rumore forte del suo battito che le entrava e le usciva dalle orecchie con violenza. Non aggiunse però altro, dato che non aveva nessuna intenzione per ora di mostrare le sue abilità e poteri.
"Senti, mi dispiace non volevo spaventarti. Tutto ok?" chiese con una ricercata naturalezza, come se quella mano nascosta sotto la maglia di lui non esistesse. Beh..per Jeremiah non esisteva davvero..cioè..il cuore di lui batteva forte e qualcosa all' altezza del cuore riusciva a intravederlo, dato che proprio il suono prodotto rimbalzava sulla mano e pulsava nel resto del suo corpo.
Forse il suo sguardo su di lui sarebbe sembrato un pò insistente, ma anche a volerlo Jey non avrebbe avuto modo di rivolgere lo sguardo altrove. Per lei non esisteva una visuale unica. La sua cecità e il suo super-udito radar non le dava una sola visione di quello che le accadeva davanti a se, ma le offriva una visuale completa a 360 gradi. Non esisteva ne un davanti ne un dietro nella sua testa.
"Sei anche tu della scuola?"



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view post Posted on 11/5/2013, 20:26
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Parlato Samuel
Parlato Jeremiah
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Quella situazione non gli piaceva neanche un po', Samuel con una Mano che assomigliava di più ad una zampa di qualche animale nato dalla mente di un pazzo, mentre d'avanti a lui si trovava una Ragazza, molto carina, che sembrava quasi soffrire quando il Battito di Samuel incominciò ad Aumentare.
Cavolo che casino stai facendo..
Samuel rimase in silenzio per qualche secondo, e poi...
D-Di cosa diavolo stai parlando?
Samuel si guardava intorno, sapeva che quella situazione avrebbe dato sfogo a situazioni interessanti, ma era comunque preoccupato dell'opinione della ragazza, visto che sotto il giubbotto aveva una mano Artigliata.
Senti, mi dispiace non volevo spaventarti. Tutto ok?
Samuel fece qualche passo indietro.
Si, tutto bene, ma non ti avvicinare... per favore...
Cercò di creare una certa distanza tra lui e la ragazza, non voleva assolutamente far notare la sua Mano.
Sei anch tu della Scuola?
Samuel non appena capì che la ragazza era della Scuola, fece un sospiro di sollievo, forse lei avrebbe potuto capirlo, forse anche lei aveva un "Potere".
Si! Finalmente un'alunna della scuola, non ne potevo più di mangiare e Dormire, ma aspetta... significa che devo mostrargli la Mano?? Beh, spero almeno che non si metta ad Urlare.
Samuel, si avvicinò alla ragazza, ma subito dopo essersi avvicinato a tre metri da lei, iniziò a sentire uno strano prurito sulla nuca, e non appena spostò la mano sinistra sulla Nuca, sentì la presenza di qualcosa di strano, come una protuberanza, iniziò a grattarsi e dopo poche grattare riuscì a capire di cosa si trattava, era una Piuma, una Piuma identica a quelle che poco prima si erano formate sul suo braccio.
Oh no...
Oramai Samuel aveva capito che la situazione gli stava sfuggendo di mano, ma non sapeva come fermare l'avanzata della "Mutazione", oramai tutto il braccio destro era pieno di Piume, ed aveva lo stesso colorito Grigiastro della Mano, l'unica cosa che Samuel poteva fare, era stare a guardare, e aspettare.
 
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view post Posted on 12/5/2013, 13:33
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Jeremiah Horne

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Certo che era parecchio curioso. Jey si trovò piuttosto confusa dalla reazione di quello che aveva constatato fosse un ragazzo. Forse stava tentando di nascondere qualcosa, e la mano portata sul cuore e sotto il maglione poteva confermare questa sua ipotesi. Non volle indagare su cosa nascondesse il ragazzo piuttosto agitato e tentò in qualche modo di calmarlo e tranquillizzarlo. Non sarebbe stata lei a fargli del male.
Il battito di lui era incredibilmente violento e forte e si insinuò con facilità nelle orecchie di Jey che fu costretta a portare una mano proprio sulla tempia indolenzita da tanto rumore.
Doveva ancora imparare a gestire il suo super udito.
Quando quindi se ne uscì con quell' esclamazione, forse più personale e non intenzionalmente rivolta al ragazzo, e a tale frase giunse la domanda di lui, sollevò lo sguardo togliendo la mano dalla testa.
"Niente..solo che il tuo cuore fa un casino indescrivibile. Non ti voglio fare niente e sinceramente non me ne frega niente se stai nascondendo qualcosa o meno, non mi interessa. Non c'è bisogno che ti agiti in questo modo"
disse scuotendo la testa per deconcentrarsi da quel rumore tanto fastidioso, non tanto perchè fosse forte, ma soprattutto perchè era agitato e violento.
Tentò di avvicinarsi un pò, ma le sue parole la fermarono e la fecero addirittura arretrare di un passo.
Jey alzò le mani e arretrò.
Chiese solo se anche lui fosse di quella scuola, e con piacere, notò che il suo cuore di calmò. Doveva esserlo anche lui quindi, dato tutto questo sollievo. Sentì il ragazzo avvicinarsi, ma poi..si bloccò.
Stava succedendo qualcosa di decisamente strano che la buttò ancor di più nella confusione. Riuscì però a veder meglio qualcosa di diverso sulle braccia del ragazzo. L' ombra non era più lineare, ma confusa..come se vi fosse qualcosa sopra quel braccio.
"Che potere hai?" chiese tranquillamente.
Poi tirò un sospiro e passò la mano tra i capelli corvini. Adesso aveva la situazione un pò più chiara.
"Stai tranquillo, se è questo il problema, sappi che non mi fa nessuno effetto..e non ne farà a nessuno di questa scuola"
Già..perchè tutti in fondo erano simili..e in particolare..perchè Jeremiah Horne non poteva vederlo. Ma questo non volle dirlo



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view post Posted on 13/5/2013, 11:42
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Parlato Samuel
Parlato Jeremiah
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Oramai Samuel aveva perso il controllo della situazione, le piume continuavano a spuntare, e la sua pelle continuava a colorarsi di Grigio.
Oramai doveva parlare, doveva dire la verità, altrimenti avrebbe soltanto peggiorato la situazione, ma prima che il giovane ragazzo potesse parlare, la Ragazza disse qualcosa.
Niente..solo che il tuo cuore fa un casino indescrivibile. Non ti voglio fare niente e sinceramente non me ne frega niente se stai nascondendo qualcosa o meno, non mi interessa. Non c'è bisogno che ti agiti in questo modo
Samuel capì che la ragazza non'era stupida, inizio a tirare fuori la sua Mano, oramai terribilmente mutata, quasi da non sembrare più una mano, ma un'artiglio di qualche Uccello preistorico spuntato chissà dove.
Che potere hai?
Domanda difficile, visto che Samuel non aveva idea di quale fosse il suo potere, sapeva solo che se non usato bene, poteva ridurlo in quello stato.
A Saperlo...
Disse mentre osservava la sua Mano, chiudeva il pungo, ed osservava gli Artigli che ogni secondo si allungavano leggermente.
So solo... Che devo impararlo ad Usare... Guarda!! Sono un Fottuto Mostro!!
Era vero, era un Mostro, non sapeva cosa fare, e più il suo cuore batteva per l'agitazione, più il suo corpo continuava a riempirsi di Piume.
Stai tranquillo, se è questo il problema, sappi che non mi fa nessuno effetto..e non ne farà a nessuno di questa scuola
Samuel iniziò a Calmarsi, anche se poco, visto che era molto agitato, ma quando capì che alla ragazza non faceva nessun effetto la sua mutazione, iniziò con le presentazioni.
Beh, questo mi fa stra un po' meglio... Oh, scusa, Mi chiamo Kreit.... Ehm... Samuel, Samuel Scowcroft
Rimase fermo, aspettando una risposta della Ragazza.
 
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view post Posted on 13/5/2013, 16:47
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Jeremiah Horne

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Non sapeva che la situazione si sarebbe fatta complicata anche per lei che proprio non centrava nulla con il problema del ragazzo. Era solo capitata lì per puro caso, e per puro caso adesso stava tentando di tranquillizzare il giovane. Gli aveva detto tutto..come stavano le cose. Forse un pò provava pietà per lui. Sembrava essere decisamente peggio di lei riguardo il tema "relazioni" e "potere". Jey ricordava perfettamente dopo l' incidente cosa accadde scoperti i suoi nuovi incredibili poteri e le sue abilità disumane. Si sentiva disorientata, perduta e confusa, senza nessuno che potesse darle una mano. Non riusciva a controllarli e veniva trascinata e sballottata continuamente da questi, senza che potesse mai prenderne il controllo. Imparare a gestirli poi non è cosa troppo giusta da dire: diciamo che per le sue capacità l' importante era placarle e imparare a sfruttarli. Purtroppo però anche adesso i suoni le perforavano le orecchie per non elencare tutte le altre cause della sua mutazione, se di questo possiamo parlare.
Il ragazzo doveva aver tirato fuori la mano perchè adesso non pulsava più sopra il cuore, e questo poteva significare che si stava tranquillizzando almeno un pò. Questo sollevò anche Jey.
Non conosceva il suo potere e la cosa non aiutava per niente, se lo poteva immaginare.
So solo... Che devo impararlo ad Usare... Guarda!! Sono un Fottuto Mostro!!
Sul volto della ragazza calò un ombra. "Guarda!" le aveva gridato proprio così. Ma lui non poteva immaginare che proprio la vista le mancava. Non glielo voleva dire. Era qualcosa a cui teneva troppo. Non che se ne vergognasse, ma perchè non voleva pietà da nessuno. Tutti quanti quando vedono un cieco esclamano o pensano "Poverino" e questo perchè gli manca qualcosa di davvero importante. Jeremiah Horne aveva perso qualcosa ma ne aveva acquistate di altre. Avrebbe rivoluto la sua vista e avrebbe dato indietro tutti i suoi poteri pur di riottenerla, ma quello che proprio non sopportava era la pietà. Essere particolarmente contraddittorio era quella ragazza.
Tentò di non pensarci troppo e si avvicinò appena al ragazzo.
"Beh..per come ti vedo io a me non sembri proprio un mostro."
Gia..lei che neanche poteva vedere il suo braccio. Per come lo vedeva lei era un normale ragazzo.
Allungò una mano leggermente verso di lui.
"Posso? Non ti voglio far nulla, e non preoccuparti..non me ne farai tu ..se è di questo che hai paura"
Con una lentezza disumana e calma avvicinò le dita al suo braccio e quello che potè sentire appena con la punta delle dita fu qualcosa di morbido, che il suo super-tatto lo associò a del piumaggio.
"Hai detto che stavi inseguendo un corvo prima..vero?"
Iniziò così a trarre le sue conclusioni. Il suo potere doveva essere molto particolare.
Ritirò la mano.
"Purtroppo non posso aiutarti a controllarlo. Il mio potere è decisamente diverso dal tuo, dato che sembra spunti fuori solo adesso il tuo"
Si allontanò di qualche passo e lo "guardò" di nuovo
"Concentrati e cerca di controllarlo. E' il tuo corpo.. e sei tu il suo padrone. Decidi tu quando sollevare un braccio o una gamba, quindi fa lo stesso. E' tuo no? Sei tu il suo padrone. Credo funzioni così"
Nella scuola avrebbero potuto sicuramente aiutarlo meglio di lei, appena arrivata e alla sua prima conoscenza. Ci capiva poco del suo potere..pensa un pò di uno che neanche gli apparteneva. Il ragazzo però pareva essersi tranquillizzato decisamente di più dato che arrivò a presentarsi, anche se lì sembrò indeciso. Jey però non volle indagare oltre.
Samuel Scowcroft.
Accennò un mezzo sorriso e sollevò appena le spalle.
"Chiamami Jey, così non complichi la vita ne a te ne a me"




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Il ragazzo si tranquillizzò dopo aver sentito i consigli della Ragazza, cercava di svuotare la mente, e controllare il potere, ma riusciva solo a far vibrare qualche Piuma, sempre meglio che rimanere li impalato a guardarsi il braccio.
Samuel rispose alla domanda precedentemente fatta dalla ragazza.
Hai detto che stavi inseguendo un corvo prima... vero?
Si... mi ricordava la mia patria... In certi aspetti ricordava i miei "Simili"...
Disse con un piccolo sorrisetto sulla faccia, quasi come se stesse prendendo in giro i suoi Simili, ma in realtà la somiglianza era molta, i suoi Simili avevano i capelli di un nero Corvino, proprio come il nero delle piume di quel Corvo.
Subito dopo la ragazza si presentò, disse di chiamarsi Jey, un nome da lui mai sentito, forse perché le poche persone da lui conosciute avevano nomi più comuni, come Andrew, Ernest, Alexander, ma mai una ragazza di Nome Jey.
Mentre la ragazza parlava, in lui cambiava qualcosa, si sentiva sollevato, felice, e lentamente notò una Piuma, una piume che prima non c'era, e subito dopo un'altra, finché non si accorse che lentamente il Piumaggio corvino che fino a pochi minuti fa ricopriva tutto il suo braccio Destro, stava lentamente cadendo, come le foglio nel periodo Autunnale.
Guarda! Le-Le piume stanno cadendo!!
Sul volto di Samuel si manifestò un Sorriso, un sorriso di gioia, e mentre il suo sorriso si ingrossava, la quantità di piume sul suo corpo diminuiva, stava iniziando a prendere il controllo sul suo Potere
 
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view post Posted on 18/5/2013, 16:25
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Il ragazzo era piuttosto particolare. Non solo non era ancora capace di controllare il suo potere, ma sembrava provenire da un pianeta sconosciuto. Ed era proprio così in fondo. Jey non aveva mai creduto all' esistenza degli alieni..forse si sarebbe dovuta ricredere in un certo senso anche se ormai non le faceva più effetto nulla. Il suo cuore però si calmò e tranquillizzò anche Jeremiah. Non conosceva il suo potere ed era costretta ad andare a intuito. Poteva saperlo solo lui cosa aveva davanti.
"In certi aspetti ricordava i miei "Simili"
Aggrottò le sopracciglia per poi distenderne una. I suoi simili cosa erano precisamente?
"I tuoi simili sono quindi corvi? E da dove vieni tu con i tuoi simili?"
chiese sempre mantenendo le debite distanze adesso. Forse quella scuola aveva più stranezze di quanto davvero se ne aspettasse la ragazza. Decise di non chiedere più niente al riguardo, primo perchè non voleva farsi gli affari altrui, e secondo perchè se avesse saputo altro probabilmente non ci avrebbe neanche creduto, scettica come era.
Si presentarono e fu forse il nome della ragazza a causare quella perplessità che Jeremiah avvertì in Samuel.
E menomale che non sa il nome per intero
pensò alzando un angolo della bocca.
Poi passò una mano sull' occhio destro che aveva preso a farle male per un istante. Doveva essere la lente che la graffiava quando non la metteva troppo bene. Ma insomma..provateci voi quando non avete uno straccio di vista! Non poteva certo toglierla in quel momento davanti a lui, o avrebbe visto subito l' occhio vuoto e bianco che in realtà aveva. Avvertì però il mutamento nel corpo del ragazzo e la cosa la compiacque anche quando fu lui esclamò che le piume cominciavano a cadere.
"Continua così. E' già un primo passo, saranno i professori poi ad aiutarti. Noi studenti siamo tutti qui per questo motivo in fondo. Chi più..chi meno."
C'era un motivo per il quale esisteva quella scuola.
Gli eroi di domani. Ci credeva poco..ma perchè non provarci? Non aveva nulla da perdere.
Intanto l' occhio cominciava a farle male seriamente. Lo chiuse più volte cercando di scacciarlo, ma niente da fare. Avrebbe dovuto sopportare.
Cavolo..proprio adesso!


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Samuel era contento, finalmente aveva capito, anche se in modo rozzo, come controllare i suoi poteri, ma quello che lo rendeva ancora più felice, era il fatto di aver stretto un legame con un'umana, un'umana anche carina.
Samuel rispose alla domanda di Jey, con tono, finalmente, calmo e sereno, mentre si chinava per raccogliere una della tante piume che precedentemente si erano staccate dal suo braccio.
Beh, no, non siamo dei Corvi, è solo che tutti i miei simili hanno i Capelli Neri e gli occhi verdi, un po' come quel Corvo, e comunque se vuoi saperlo vengo da Gorthnom, Käma per l'esattezza, la Capitale dell'impero dei Raöz, ed io sono un Raöz... l'unico che si trova su questo pianeta...
Il giovane decise di non parlare della sua Famiglia, e della sua Nobiltà, visto che sulla Terra, il titolo di Sesto Nom, non portava alcun privilegio.
Dimmi, invece il tuo di potere qual'è???
Intanto che le sue labbra parlavano, Samuel, mise la piuma dentro la tasca posteriore del pantalone, forse in futuro gli sarebbe potuta tornare utile.
 
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view post Posted on 19/5/2013, 21:38
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Jeremiah Horne

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Jeremiah non aveva mai creduto nell' esistenza degli alieni..e toh guarda! Ne aveva appena incontrato uno. Non che avesse qualcosa contro gli extraterrestri..solo che se li immaginava verdi con i mega occhioni e le antennine al massimo o l' assenza dei pollici opponibili. Beh..lui sembrava averli tutti no?
La domanda le sorse spontanea.
Lo lasciò parlare senza interromperlo e limitandosi solo ad alzare le sopracciglia perplessa.
"E...sei venuto qui con l' astronave..e quella roba lì insomma? Sei una specie di..alieno?" chiese decisamente scettica e molto confusa. Ma gli alieni non esistevano solo nei film di fantascienza? A quanto pare no..
L' occhio aveva preso a farle male, ma avrebbe sopportato. Non poteva togliersi la lente in quel modo, dato che avrebbe significato il rivelare la sua cecità. Non che avesse qualcosa da nascondere, ma non le piaceva per il discorso precedentemente fatto. Non voleva pietà da nessuno.
Si scostò un ciuffo dal viso e ascoltò la sua domanda.
Sapeva che prima o poi gliel' avrebbe posta e lei doveva prepararsi a rispondere. Beh..non sarebbe stato troppo difficile no?
"Ho i sensi altamente sviluppati. Posso sentire il battito del tuo cuore come se fosse una batteria in un concerto rock. Sento tutto ciò che comprende i miei sensi in maniera decisamente anomala."
Chiuse gli occhi per un attimo e sentì forte i suoni della strada. Le macchine che sfrecciavano, l' asfalto che gemeva. La innervosiva.
"Incredibilmente anomala"
...
"Maledettamente anomala"
Storse il naso e un lato della bocca. Non le piaceva per niente e non poteva farci assolutamente nulla. Non poteva smettere di sentire quei rumori tanto forti. Per lei non esisteva mai la quiete assoluta.
Passò una mano tra i capelli e si voltò di nuovo verso Samuel.
"Non ci posso fare nulla e non posso controllarlo. Mi ci sono adattata"


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view post Posted on 20/5/2013, 19:01
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Sfortunato nuovo Founder dell'YFR
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Alieno? Anche tu mi chiami così?
Rimase in silenzio per tre secondi, con la faccia incuriosita, voleva capire perché tutti quelli che venivano a conoscenza dalla sua provenienza lo chiamavano "Alieno"
Se "Alieno", significa Abitante di un Pianeta e di una Razza superiore... allora si, ma non sfociamo in inutili liti Interplanetarie.
E comunque no, non ho una "Navicella", sono "Atterrato" o per meglio dire, Schiantato, grazie ad una Capsula di salvataggio indirizzata nel nulla, che per grazia di Ternak, mi ha spedito qui.

Un lieve sorriso prese forma sul volto del Ragazzo, era felice di aver un rapporto con un'Umano che non fosse accompagnato da Urli e Imprecazioni varie.
Quindi sei come un Radar Galallh!!
Rispose dopo aver sentito la spiegazione del potere di Jey, ma rispose parlando di un congegno che solo gli "Alieni" potevano possedere.
Il Radar Galallh è un Radar che trasmette un'impulso radio a 360° intorno ad un mezzo di trasporto Corazzato, per evitare eventuali contatti con asteroidi vaganti, e per intercettare i Nemici dell'Impero, è poco diffuso per via del suo grande costo... Maaaaaa presumo che questo non ti interessi molto...
Portò a mano destra sul collo, ed iniziò a massaggiarselo mentre guardava Jey, e notò, che qualcosa affliggeva il suo occhio.
Tutto bene?
Chiese mentre si avvicinava lentamente.
 
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view post Posted on 24/5/2013, 16:32
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Jeremiah Horne

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"Alieno, Extra-terrestre...Razza superiore...come ti pare..vieni dallo spazio no? Il concetto è lo stesso" disse storgendo il naso.
Forse non gli era parsa però troppo amichevole
"Vi chiamiamo così." aggiunse alzando le spalle come per dire "Non ho fatto io le regole qui". Nonostante avesse davanti a se proprio un abitante di un altro pianeta ancora non ci credeva tanto. In fondo però ci doveva essere comunque del vero, ma non si stupì troppo. Beh..di solito quando si vedono degli extraterrestri o si scappa a gambe levate, o si rimane almeno un pò scioccati. Per Jey non accadde nulla del genere. Si chiese solo il perchè Samuel non fosse verde e non avesse solo tre dita.
"Ci somigliate particolarmente allora.."
disse constatando quanto fosse particolarmente umano, per quello che poteva vedere o recepire. Non ne era poi così sicura, magari aveva un occhio in più..mica poteva avvertirlo.
Quindi sei come un Radar Galallh!!
fu la risposta alla spiegazione del suo potere. Rimase piuttosto allibita e decisamente ignorante in materia assottiglio gli occhi e sollevò l' angolo della bocca.
"Un radar che?"
Non tardò la spiegazione. Roba complicata e troppo scervellotica per la ragazza, la quale tentò di annuire tranquillamente senza far notare troppo la sua titubanza e il suo stato "Non ho la più pallida idea di cosa tu stia parlando, perchè non ci capisco assolutamente nulla di 'sta roba."
Pensandoci un pò ,anche se era un pò così in fondo, non le piaceva essere paragonata a un radar. Solo il suo udito lo stava diventando.
Effettivamente doveva ammetterlo..assomigliava a questo strano radar di cui aveva parlato lui. Poi cominciò a torturarsi quel povero e disgraziato occhio.
Fu la sua preoccupazione per lei ad allarmarla, tanto che arretrò di un passo voltando il viso e lasciando ricadere qualche ciuffo nero sul viso.
"Sto bene! E comunque non sono un radar!" disse cercando di sviare il discorso sul suo occhio.


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